Un video che annuncia il leak, l’esclusiva de L’Espresso che rilancia, quindi le prime pubblicazioni per far capire che si fa sul serio: inizia così il cosiddetto “M5S leak”, una operazione semi-anonima con cui il Movimento 5 Stelle viene accusato per la scarsa trasparenza con la quale sarebbe gestito dalla coppia Grillo/Casaleggio.
L’operazione ha connotati non del tutto coerenti, la cui natura non è pertanto facilmente interpretabile. Di fondo sembra nascere da uno scontro di odore prettamente politico, ma tirando in ballo codici, modalità e formati tipici di qualcosa che si è imparato a conoscere in occasione degli altri “leak” del passato: una storia che parte da Julian Assange ed arriva al Vaticano, ma che ora trova una deviazione tra i palazzi della politica italiana.
La minaccia è palesata nel video di presentazione ed è di fatto un ricatto: finché non saranno resi pubblici i guadagni di Grillo e Casaleggio, ogni settimana saranno pubblicate le email raccolte dalle caselle di posta di vari esponenti “grillini” eletti alla Camera o al Senato. Recita il video: «Vi abbiamo osservato per lungo tempo. Abbiamo studiato ogni vostra mossa, e siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza, ma non la praticate in casa.
È venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere tutte pubblicate, dovrete soddisfare le nostre richieste».
Fonte : http://tecnologia.tiscali.it/news/webnewsit/feeds/13/04/24/t_67_20130424_news_252961.html?news_htmlit